Il Medio Regno abbraccia un periodo che va dal 2040 al 1640 a.C., comprendendo tre dinastie, l’XI, la XII e la XIII. Per l’antico Egitto è questa un’epoca di prosperità e splendore: il potere centrale del sovrano viene ristabilito, l’estensione del suo regno si amplia sempre di più, con la conquista di Palestina e di parte della Libia e con la colonizzazione della Nubia, mentre il faraone si circonda di una splendida corte, dove compaiono numerosi anche gli artisti. È sempre in questo periodo che, grazie anche al fiorente sviluppo economico, in Egitto viene a formarsi un’agiata classe media, che non tarda ad aspirare alle stesse prerogative fino ad allora spettate all’aristocrazia. L’XI dinastia, rimasta sul trono dal 2040 al 1991 a.C., conta nelle proprie file 7 faraoni, che si impegnano per una ripresa economica del regno, cercando parallelamente di incrementare la diffusione di alcuni culti religiosi. Con la XII dinastia (1991-1783 a.C.), si registra una grande fioritura delle arti e dell’economia. Gli 8 faraoni che la compongono si impegnano nella costruzione di piramidi, ma si diffonde anche l’uso di tombe splendidamente dipinte e il ricorso ad abili scultori. Proprio in questo periodo inizia anche ad affermarsi con sempre maggior decisione il culto di Osiride, fortemente sostenuto dagli stessi sovrani. Quanto alla XIII dinastia (1783-1640 a.C.), che annovera solo 4 faraoni, essa lega il proprio nome soprattutto all’erezione di un ingente numero di piramidi (12 solo a Dahshur) e di complessi funerari a terrazze, come quello riservato ai funzionari del X nomo a Quau El-Kebir. È però proprio sotto il regno di questa dinastia che i governatori delle province tornano a rivendicare, anche in modo cruento, una sempre più marcata autonomia, innescando un progressivo declino del potere centrale e di conseguenza la fine del Medio Regno.